L’ottava edizione di Ciné è pronta a partire. Al Palacongressi di Riccione, dal 2 al 5 luglio, i professionisti e gli esperti del settore saranno accolti dalle Giornate Estive del Cinema.

Nell’attesa di questo grande evento dedicato alla settima arte, abbiamo parlato con chi il cinema lo vive tutti i giorni e, ispirandoci al progetto Giro dei Cinema, vogliamo raccontare le storie più appassionanti degli esercenti italiani.
Siamo passati anche a Firenze, al cinema Stensen, e abbiamo parlato Michele Crocchiola. Ecco cosa ci ha raccontato, tra la ricerca di un contatto diretto con il pubblico, lezioni di cinema e un futuro tutto da immaginare.

Cosa offre in più lo Stensen rispetto ai cinema delle grandi catene?

Offre un rapporto più diretto e personale con il pubblico, con uno staff più giovane della media e attento a interagire costruttivamente con il cliente. Offre un piacevole ambiente d’accesso, con caffetteria, libreria, spazi di sosta e conversazione. Offre un’illuminazione più calda che accompagna lo spettatore fino in sala, che non è mai in penombra.

Offre una programmazione di film d’essai, attentamente selezionati e promossi con una comunicazione varia e diffusa sul territorio. I film sono inoltre spesso accompagnati da approfondimenti culturali e d’attualità, e integrati con le altre attività culturali della Fondazione di cui il cinema fa parte.

Non solo cinema ma anche corsi di cinema. Come si svolgono le lezioni e ogni quanto?

I corsi di cinema si svolgono in una saletta dedicata, e sono una delle (tante) attività culturali collaterali che la struttura organizza. Sono cicli di 6-10 incontri una volta a settimana, adatti sia agli appassionati che ai neofiti, sulla storia del cinema o su singoli registi. Sono volti a migliorare la capacità di lettura dei film e a conoscere meglio la storia di quest’arte.

Su quali basi si scelgono i film da proporre in programmazione?

Scegliamo i film pensando innanzi tutto agli spettatori, al valore aggiunto che per loro devono avere nel tempo che decidono di dedicarci. Li selezioniamo in base a quello che crediamo (o ci hanno detto) possa davvero interessarli, tenendo conto della capacità dei film sia di emozionare sia di stimolare la riflessione, per originalità di contenuto o linguaggio. Li selezioniamo dopo averli visti o esserci informati il più possibile, perché ci sono piaciuti e perché crediamo di poterli preparare e comunicare al meglio.


Come affronta lo Stensen la crisi del cinema?

Affrontiamo la crisi del cinema curando sempre di più la qualità, sia dei film che della visione, e lo spazio, inteso come luogo di socialità e aggregazione, che deve essere piacevole e attento alle persone. E cercando di offrire una scelta trasversale ai target, valorizzando la varietà con gli orari e i giorni più adatti a ciascun film. La programmazione è pensata per le esigenze dello spettatore, e non il contrario.

Come immaginate il futuro del cinema in Italia?

Per quanto riguarda le sale, probabilmente ci sarà una polarizzazione: da una parte grandi strutture e dall’altra (pochi) piccoli cinema molto specializzati, attenti a una lavorazione verticale del prodotto, a gestione familiare o associativa, e che interagiscono con il territorio. Per quanto riguarda l’industria culturale nel suo complesso, l’offerta avrà un incremento, sia nel numero di film che nelle modalità di visione. Ma sarà probabile una frammentazione sempre maggiore.

Il mondo dell’industria cinematografica italiano si dà appuntamento a Riccione dal 2 al 5 Luglio con Ciné – Giornate estive di Cinema. Non mancare!