L’estate è vicina e manca davvero poco alla prossima edizione, l’ottava, di Ciné – Giornate Estive del Cinema. Aspettando luglio, abbiamo voluto aprire un focus sugli esercenti cinematografici italiani che hanno una marcia in più, prendendo spunto dal progetto Giro dei Cinema.

Per questo motivo, abbiamo parlato con Benedetta Zecchini, una dei responsabili de Il Cinema del Carbone di Mantova.

Rapportarsi al cinema in maniera ludica, attraverso quiz e cene a tema cinematografico, ma anche in maniera scientifica, grazie a eventi come “La scienza al cinema”. Come risponde il pubblico a questi stimoli?

Il gioco è nel dna del Cinema del Carbone. Ci è sempre piaciuto organizzare per i nostri soci momenti di gioco, in particolare durante le feste di tesseramento che si svolgono all’inizio della stagione (l’anno associativo del carbone va da settembre a settembre). Così, per dare il via ufficiale alla stagione, scegliamo un tema e un film associato, pensiamo a un quiz tutto cinematografico per i partecipanti alla serata e poi non manca mai uno speciale dolce preparato per l’occasione: memorabile la galassia di stelle dello scorso anno o i più di trecento muffin a forma di pac-man di quello precedente.

Negli ultimi anni abbiamo giocato con l’amore, lo spazio, il gioco analogico, abbiamo costruito un’isola di sabbia (vera) e ci siamo divertiti con serate 3D (senza proiettore 3D). Con il film Swiss Love di Fulvio Bernasconi, durante una festa di compleanno del cinema nel 2007, gli spettatori hanno potuto decidere votando le 64 possibili variazioni del film, alzando delle palette costruite appositamente per l’occasione.

Nel 2010 a causa della chiusura del Teatreno, il primo spazio abitato dal Cinema del Carbone, abbiamo dovuto inventarci qualcosa durante il tempo dei lavori di ristrutturazione del nuovo spazio, l’Oberdan. Per mantenere il legame con i nostri soci e spettatori, e per recuperare un po’ di fondi per il recupero del nuovo cinema, abbiamo creato le Cinecene, organizzate in collaborazione con i ristoranti della città e della provincia. Sono serate che hanno lo stesso spirito animato e giocoso delle nostre feste di tesseramento e il pubblico accorre sempre numeroso.

 

“La scienza al cinema” è una delle rassegne che proponiamo al Carbone da almeno 10 anni. In questo modo abbiamo provato a portare al cinema un corpo apparentemente estraneo. Che cosa c’entra la scienza con il cinema? Se vai a cercare oltre la distribuzione ufficiale, ti accorgi che di film scientifici ne escono a decine ogni anno, e di una qualità cinematografica sempre superiore. E sapendo che di scienza di solito si parla poco e male, ci sembrava importante aprire una discussione su temi che alla fine ci riguardano tutti e che toccano la nostra vita quotidiana.

Così parliamo di genetica, di alimentazione, di energie rinnovabili, di onde gravitazionali invitando sempre un docente universitario in sala rispondere alle domande dal pubblico. Che ci sia un interesse crescente al riguardo lo dimostra il fatto che anche la distribuzione commerciale oggi porti in sala film come “Il senso della bellezza” e per noi è una bella soddisfazione, perché dimostra che in qualche modo ci avevamo visto lungo.

Il cinema fuori dal cinema: com’è nata l’idea di un cinema ambulante?

Come conciliare in modo divertente i bilanci del cinema e il desiderio di proseguire l’attività anche d’estate? Nasce così Cinemambulante, il cinema che si sposta nei quartieri e nei paesi della città e della provincia. Partiamo nel 2006 con 8 film in quattro luoghi diversi, arriviamo all’anno scorso con 36 appuntamenti in 16 posti differenti.

Via via anche l’attrezzatura si è fatta sempre più leggera e meno ingombrante, il proiettore trentacinque millimetri “portatile” del 2006 pesava circa un quintale e ci volevano almeno quattro persone per spostarlo. E che dire degli schermi: ora ne abbiamo uno gonfiabile, progettato apposta da noi, perché il trasporto e il montaggio siano più agevoli e meno faticosi. Non cambia però l’entusiasmo e lo spirito del Cinemambulante che viaggia di piazza in piazza tra corti e aie, cascine e paesi.

Che vantaggi offre una sala modulabile?

La nostra sala è una sala mobile, una sala che cambia pelle a seconda dell’uso: una parete si sposta, alcuni elementi compaiono o si nascondono, a seconda di quello che si vuole fare. Come in un caleidoscopio, un semplice movimento basta a cambiare colori, geometrie, dimensioni. Eppure, lo spazio resta uno solo, pronto a catalizzare idee e attività diverse, offrendo a ciascuna la dimensione ideale. Così ci capita di ospitare e organizzare concerti, corsi di ballo, spettacoli teatrali, laboratori e molto altro. Non è una sala polivalente, in cui si fanno cose diverse in una sala tutto sommato sempre uguale, ma uno spazio che cambia e si trasforma.

C’è naturalmente una tribuna da 80 posti e, di fronte, lo schermo. In questa sala più raccolta, il Cinema del Carbone ha la sua attività squisitamente cinematografica e la collaborazione con le associazioni del territorio per l’organizzazione di rassegne tematiche con esperti e interventi in sala.

Poi la parete si sposta e la tribuna scompare. La sala è adesso un grande spazio in piano senza ostacoli in cui muoversi liberamente; con tavoli e sedie si trasforma in una piccola aula per laboratori “pratici”. La parete si sposta nell’altro senso. A scomparire è il piccolo palco, davanti alla tribuna si apre uno spazio di oltre 12 metri di profondità. Un grande palcoscenico a quota zero – come si vede spesso nei teatri contemporanei – pronto per spettacoli di teatro/danza, altre sperimentazioni, serate di ballo. Ecco spiegata la magia.

Come immaginate il futuro del cinema in Italia?

Il futuro del cinema in Italia è decisamente incerto, sappiamo come è cambiata e sta cambiando la fruizione del film. La nostra peculiarità è quella di essere una sala familiare, accogliente, uno spazio in cui puoi tranquillamente venire da solo e ti senti a casa.

Il nostro sforzo costante è quello di costruire proposte, in particolar modo attraverso le rassegne, che possano interessare pubblici diversi. Dal pubblico più prettamente cinefilo a quello che va al cinema anche per conoscere quello che la televisione non offre più, un pubblico con interessi più settoriali, interessato ad esempio all’arte, alla scienza, al teatro, all’architettura, alla geopolitica. E in questo senso il film-documentario, per esempio, ha una presa sul pubblico molto superiore a quella che di solito si pensa.

In generale crediamo che ci saranno sempre di più due tipi di sale: da una parte le multisale ipertecnologiche per il cinema commerciale nelle periferie delle città, e dall’altra parte, sale magari più piccole ma integrate nei centri cittadini. E se queste sale riusciranno a creare un senso di comunità intorno a loro, e a coltivare con cura un loro pubblico, hanno buone possibilità di farcela.

Il mondo dell’industria cinematografica italiano si dà appuntamento a Riccione dal 2 al 5 Luglio con Ciné – Giornate estive di Cinema. Non mancare!