Ciné sta per tornare, ormai alla sua ottava edizione. Dal 2 al 5 luglio, al Palacongressi di Riccione, le Giornate Estive di Cinema aspettano tutti i professionisti e gli appassionati della settima arte, per incontri ricchi di confronti, stimoli, novità e eventi imperdibili per chi lavora nel settore.

Nell’attesa, ispirandoci al progetto Giro dei Cinema, ci dedicheremo a raccontare le storie e dare voce ai casi più virtuosi e innovativi dell’esercenza italiana. Il nostro viaggio parte da Perugia, dove Giacomo Caldarelli, uno dei  quattro fondatori del cinema Postmodernissimo ci ha raccontato la storia di questo cinema d’avanguardia, all’avanguardia.

Postmodernissimo: non solo cinema, ma cultura e arte a tutto tondo. Una struttura fondata sulla socialità e sui sostenitori. Quanto questo atteggiamento è riuscito a fidelizzare il pubblico?

Sì, l’idea di uno spazio modulare a disposizione della comunità e delle sue “richieste artistiche” è uno degli aspetti che maggiormente ha contribuito alla costruzione di un pubblico fidelizzato. Lavoriamo molto con le associazioni del territorio, offrendo a loro uno spazio dove poter esprimere la loro attività in eventi artistici, siano essi cinematografici o di altra natura.

Questo ci permette non solo di ampliare il nostro raggio d’azione, ma soprattutto di offrire alla comunità uno spazio dove potersi ritrovare e da frequentare anche al di fuori delle proprie iniziative.

I fondatori del Postmodernissimo: Andrea Frenguelli, Giacomo Caldarelli, Ivan Frenguelli e Anfrea Mincigrucci

Quali sono gli esempi più significativi di progetti e programmazioni suggerite dal pubblico, sempre presente e coinvolto nell’organizzazione del cinema?

Molte delle attività che proponiamo, oltre alla quotidiana programmazione, sono frutto della richiesta di un singolo spettatore o delle associazioni che rappresentano. Ad esempio in questo momento stiamo per iniziare la terza edizione di una rassegna che si svolge tra aprile e maggio, chiamata “Primavera” che nasce dall’iniziativa di una associazione che si occupa di diritti umani e politica internazionale.

Nel corso di queste tre edizioni, all’associazione che ha proposto la prima rassegna del 2016 se ne sono affiancate altre sei, ed oggi per la edizione del 2018, quell’evento che era iniziato come un’unica serata, occupa l’intero mese di maggio.

Da chi e come è nata l’idea di una “TerzaSala”?

La TerzaSala è nata sin dall’origine di questo progetto. Era nelle nostre intenzioni, e fortunatamente lo è anche nell’attività quotidiana del cinema, la sala di piccole dimensioni dove riuscire a programmare tutto quel cinema indipendente, d’essai, spesso vicino alla video arte che in provincia faticava a trovare spazio.

Il risultato è che magicamente l’offerta cinematografica si è moltiplicata, ma cosa più importante che molto di quel cinema che in origine (nelle nostre prime due stagioni di attività) trovava spazio solo nella piccola TerzaSala, incontrando il crescente favore del pubblico oggi viene programmato anche nelle due sale più grandi. Questo è indubbiamente una delle soddisfazioni più grandi.

Quali sono i progetti e gli eventi futuri?

Nel mese di maggio due sono le rassegne che prenderanno il via, a conclusione della retrospettiva integrale dedicata al cinema di Wes Anderson, inizia la già citata “Primavera” e una retrospettiva dedicata al cinema filippino, con particolare attenzione alle opere di Lav Diaz. Per giugno e luglio stiamo ancora lavorando a due belle sorprese per il nostro pubblico.

Diciamo che la nostra principale attività, oltre alla programmazione dei principali titoli in uscita, è molto simile a quella di una cineteca, senza presunzione alcuna, ma in un territorio come quello umbro dove non esiste alcuna cineteca, programmare costantemente rassegne e retrospettive ci ha permesso di colmare un grande vuoto nella cultura cinematografica di questa regione.

Live painting al cinema

A proposito di futuro, come immaginate quello del cinema in Italia?

Probabilmente esattamente come stiamo cercando d’interpretarlo. Sempre più lontano dal cinema mainstream che ormai trova altri canali e pratiche di consumo, la sala cinematografica manterrà intanto il suo lavoro comunitario fungendo da collante tra le persone e tornando ad essere luogo privilegiato per i rapporti sociali. I cinefili continueranno a vivere la sala per la visione dei film d’autore. Gli eventi avranno molto più valore delle uscite ordinarie, basti pensare al grande successo che il cinema “cult” o i grandi restauri della storia del cinema stanno riscontrando al botteghino.

Pensiamo che in un futuro più o meno prossimo gli spettatori frequenteranno le sale dedicando molta più attenzione al cinema del passato che a quello contemporaneo ormai alla portata di tutti attraverso i siti di cinema on-demand.

Il mondo dell’industria cinematografica italiano si dà appuntamento a Riccione dal 2 al 5 Luglio con Ciné – Giornate estive di Cinema. Non mancare!