Al Palacongressi di Riccione, torneranno le Giornate Estive di Cinema dal 2 al 5 luglio. Aspettando l’ottava edizione di Ciné, ti raccontiamo (ispirati dall’esperienza del Giro dei Cinema)  le storie di esercenti che, con le proprie proposte, stanno portando una ventata di aria fresca al cinema con idee del tutto innovative.

È il caso del Cinema Arsenale di Pisa, del quale uno dei direttori, Antonio Capellupo, ci racconta la storia: tra social, documentari e contatto con i giovani.

Quanto sono importanti i social per la comunicazione di una sala cinematografica e per il cinema in generale?

In un mondo in cui l’informazione passa sempre più velocemente da pc, smartphone e tablet, la promozione delle attività di una sala sui social diventa cruciale, soprattutto nel comunicare quotidianamente le informazioni sui film proiettati e sugli eventi, avere uno scambio continuo con il proprio pubblico e renderlo protagonista di scelte di programmazione e associative.

Cinema e educazione: come si coinvolgono i giovani e gli studenti alla conoscenza attraverso il cinema?

Il modo per coinvolgerli è quello di lavorare a progetti di educazione all’immagine pensati per loro, che non devono fermarsi alla mera visione di un film, ma proseguire oltre la sala, tra i banchi di scuola o a casa.

Il tema del cinema nelle scuole è a noi molto caro, e dispiace pensare che la settima arte non sia mai riuscita veramente a diventare materia di studio curriculare.

I documentari hanno grande valore, soprattutto nel vostro cinema, e non hanno differenza con il cinema d’intrattenimento. I vostri spettatori come accolgono questa programmazione?

Da sempre l’Arsenale rivolge una grande attenzione al cinema del reale e da qualche anno i documentari rappresentano circa un terzo del numero complessivo delle proiezioni.

A sostegno del passaggio in sala, lo spettatore trova come di consueto una scheda critica del, film, l’approfondimento sul programma cartaceo mensile e, quando possibile, l’incontro con l’autore o l’introduzione da parte di un esperto sul tema trattato. Questo rende il documentario accessibile al pari del suo “fratello di finzione” e ben accolto dall’utenza.

Come immaginate il futuro del cinema in Italia?

Per provare a immaginare il futuro del cinema, bisogna prima di tutto pensare al pubblico. Chi sarà lo spettatore del futuro? Sarà un cinefilo ancorato all’idea romantica della visione in sala, o magari un giovane eccitato dall’idea di assistere a un paio d’ore di scoppiettanti e avvolgenti effetti speciali?

Mentre la visione del cinema, di pari passo con le serie tv, si sposta sempre più sulle piattaforme web, la risposta alla domanda passerà inevitabilmente dalla qualità della proposta e dalla capacità di produttori e distributori di saper interpretare i gusti di un pubblico in piena trasformazione.

Il mondo dell’industria cinematografica italiano si dà appuntamento a Riccione dal 2 al 5 Luglio con Ciné – Giornate estive di Cinema. Non mancare!